GRUPPO DELLA CRETA

Beati Voi…

Lo spettacolo andrà in scena al
Teatro Diego Fabbri di Forlì

Il Gruppo della Creta è in continua ricerca di pratiche e dispositivi scenici efficaci.

Questa necessità, che ci ha portato in Argentina tra le finzioni di Borges, adesso ci mette a confronto con Juan Rodolfo Wilcock e le sue allucinatorie narrazioni.

Mentre si leggono la raccolta di racconti Il Caos o il romanzo anomalo I due allegri indiani si ride di gusto. Si ride come si rideva da ragazzi mentre si leggeva Rat Man di Leo Ortolani, come quando si legge Agosto, moglie mia non ti conosco di Achille Campanile o si rivedono gli sketch dei Monty Python. Lo scrittore ci fa divertire mentre si prende gioco delle macerie della nuova società dei consumi e delle scienze che, nello stesso decennio, il ben più noto Pasolini definiva e denunciava nelle sue opere.

Questa demenziale genialità ci appartiene, la sentiamo nostra, possiamo entrarci in contatto. Anche noi, come l’autore, vogliamo liberare le nostre perversioni giocando con i nani assassini e i futuri impossibili, facendo scontrare il caos con la scienza e rimanere nudi di fronte a ipotetiche difese filosofiche. È dalla potenza immaginativa dell’Argentino italiano che vogliamo trarre uno spettacolo irriverente: sfottere un’idea di progresso che grazie alla tecnologia, adesso identificata nei filtri dei social e nel metaverso, passando per le nuove Intelligenze Artificiali creative, ci illude di essere noi tutti protagonisti e autori di una società veramente diversa da quella del passato, che promette per ogni essere umano realizzazione e amore.

Lo spettacolo prende ispirazione dalle opere dello scrittore argentino ma conserva un’autonomia autoriale. Come per il percorso fatto con i racconti di Borges, noi ci nutriamo, come vampiri, del sangue di Wilcock per mostrare il nostro cuore ferito.

PRIMA NAZIONALE

Il Gruppo della Creta è in continua ricerca di pratiche e dispositivi scenici efficaci.

Questa necessità, che ci ha portato in Argentina tra le finzioni di Borges, adesso ci mette a confronto con Juan Rodolfo Wilcock e le sue allucinatorie narrazioni.

Mentre si leggono la raccolta di racconti Il Caos o il romanzo anomalo I due allegri indiani si ride di gusto. Si ride come si rideva da ragazzi mentre si leggeva Rat Man di Leo Ortolani, come quando si legge Agosto, moglie mia non ti conosco di Achille Campanile o si rivedono gli sketch dei Monty Python. Lo scrittore ci fa divertire mentre si prende gioco delle macerie della nuova società dei consumi e delle scienze che, nello stesso decennio, il ben più noto Pasolini definiva e denunciava nelle sue opere.

Questa demenziale genialità ci appartiene, la sentiamo nostra, possiamo entrarci in contatto. Anche noi, come l’autore, vogliamo liberare le nostre perversioni giocando con i nani assassini e i futuri impossibili, facendo scontrare il caos con la scienza e rimanere nudi di fronte a ipotetiche difese filosofiche. È dalla potenza immaginativa dell’Argentino italiano che vogliamo trarre uno spettacolo irriverente: sfottere un’idea di progresso che grazie alla tecnologia, adesso identificata nei filtri dei social e nel metaverso, passando per le nuove Intelligenze Artificiali creative, ci illude di essere noi tutti protagonisti e autori di una società veramente diversa da quella del passato, che promette per ogni essere umano realizzazione e amore.

Lo spettacolo prende ispirazione dalle opere dello scrittore argentino ma conserva un’autonomia autoriale. Come per il percorso fatto con i racconti di Borges, noi ci nutriamo, come vampiri, del sangue di Wilcock per mostrare il nostro cuore ferito.

giovedì 28 Settembre 2023 ore 20:15

Lo spettacolo è aperto gratuitamente al pubblico (salvo disponibilità).

È obbligatoria la prenotazione telefonica al numero 0543 26355, dal martedì al venerdì dalle ore 11 alle ore 13.

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