PRIMA NAZIONALE
Spettacolo in scena al
Teatro Europa, Faenza (100 posti)
Chiediamo ai bambini cosa significa questa parola strana, forse un po’ antica. Ci dicono che è un animale, un serpente sicuramente, una forma che gira, una terra rotonda. Ognuno è certo della propria risposta e anche quelli che avevano dei dubbi, alla fine capiscono che questa è una parola che sembra fatta apposta per loro. Perché è un lessico familiare.
La parola Capogiro sembra nata apposta per i bambini. Li fa sorridere, pensare.
Già. Abbiamo a che fare con una parola elegante, che si morde la coda, che non finisce lì sul foglio di carte, ma si stacca e si impone alla nostra attenzione. La si impara in un attimo, la si divora e la si tiene lì.
Non spieghiamo loro perché abbiamo scelto questo titolo. Lo facciamo alla fine, dopo gli applausi. Diciamo che il capogiro è quando dopo una giravolta fortissima provi a fermarti e il mondo intorno si muove tutto. I confini si mescolano, i colori si mischiano, le forme si confondono, non si capisce più cosa è vero e cosa no.
Un capogiro, se fatto sul serio, fa nascere una magia, perché una palla, non è più una palla ma è una gallina, un pulcino, un uovo, un mondo, un peso da sollevare.
Il capogiro è una nascita, la creazione, il gioco, il teatro. Vero e finto, reale e immaginario che si influenzano, si scambiano, si contaminano. Capogiro è sicuramente anche un serpente. Basta vederlo.
Età 2-5 anni
Teatro d’attore e d’oggetti