Spettacolo rappresentato presso la
Casa del Teatro di Faenza
L’orco è necessario. Dobbiamo avere il coraggio di ammetterlo. L’orco è come la notte, che è bellissima, il problema è che fa paura. Ma anche la paura è necessaria. L’orco si farà desiderare, ti racconterà di tutte le meraviglie di un mondo fantastico. E il mondo, l’orco, lo tiene in mano. È più che piccolo, è un microcosmo. L’orco muove le stelle e la luna e quindi anche il mare. L’orco ti farà battere il cuore. Ma devi andargli vicino, molto vicino, tanto da prendergli la mano. L’orco è una storia a lieto fine. L’orco esiste quando un padre non fa bene il proprio dovere di padre. L’orco mangia i bambini, davvero. Se un bambino è sfortunato o un po’ lento, lui se lo mangia.
Il nostro Orco è il guardiano di un mondo meraviglioso. È il maestro traghettatore da qui a là, per diventare grandi. È l’orco di tutte le storie, che serve per imparare la distanza tra bene e male. L’orco non muore mai, ma deve sempre essere sconfitto. Oltre l’orco c’è la libertà.
Il bambino allievo guarda il padre maestro. E c’è timore, meraviglia, ambizione e gratitudine. È un padre buono. Ma dice: preparati, pulisciti e dubita.
Fascia d’età: dai 3 anni