TCP TANTI COSI PROGETTI

Ferdinando il toro, i fiori e il calabrone

di Danilo Conti e Antonella Piroli

con Danilo Conti

scene Massimiliano Fabbri – Scuola Arti e Mestieri Cotignola

musiche Mario Strinati – canzoni registrate Antonella PiroliEuski

voce registrata Ivan Conti

produzione Accademia Perduta/Romagna Teatri

PRIMA NAZIONALE

C’era una volta in Spagna un piccolo toro che si chiamava Ferdinando. Tutti gli altri piccoli tori, suoi compagni di allevamento, correvano, saltavano e si prendevano a testate; ma Ferdinando no. Lui aveva il suo posticino prediletto sotto un albero di sughero, dove si accucciava tranquillamente all’ombra ad annusare i fiori. La sua mamma capiva che lui non si sentiva solo e lo lasciò stare perché era contento. Così inizia la storia di Ferdinando il Toro che non ama combattere e dimostrare la sua forza, e non per una decisione o per un particolare motivo, ma perché semplicemente è fatto così. Perché ama il profumo dei fiori e la loro bellezza.

Un giorno cinque uomini della Plaza de Toros andarono alla fattoria dove viveva Ferdinando a scegliere i tori più grossi, veloci e feroci per la corrida.

Ma Ferdinando, siccome non gl’importava di combattere, tornò a sedersi sotto il suo albero. Il perfido Calabrone a quel punto, nascosto dietro l’albero, lo colpì con una lancia appuntita proprio lì: nel sedere. Ferdinando sorpreso dal grande dolore cominciò a correre sbuffando e muggendo come impazzito. I cinque uomini lo videro e lo fecero portare via su un carro, per il combattimento con il Torero nell’arena, nella Plaza de Toros. Ferdinando era spaesato, stordito, non sapeva cosa stesse accadendo e mentre veniva trasportato su un carretto verso Madrid guardava il paesaggio e vedeva i suoi amati fiori allontanarsi sempre più, non sentiva più le loro dolcissime canzoni…

Pubblicata per la prima volta nel 1936, la favola di Ferdinando, il giovane toro che preferisce il profumo di un fiore alla violenza della corrida, suonò a molti come una nemmeno troppo velata metafora pacifista. Un messaggio potente, che contrapponeva in modo ironico e paradossale l’umanità del toro e la bestialità della violenza e della guerra. Anche Gandhi lo citava tra i suoi libri preferiti. E… per quello che ne sappiamo… Ferdinando è ancora là sotto la sua quercia da sughero preferita che annusa tranquillo il profumo dei fiori.

Teatro d’attore, d’oggetti e pupazzi
50 minuti
Età 3-8 anni

mercoledì 29 Giugno 2022 ore 10:00

Lo spettacolo è aperto gratuitamente al pubblico (salvo disponibilità).

È obbligatoria la prenotazione telefonica al numero 0546 22464, da lunedì 13 a venerdì 24 giugno (sabato e festivi esclusi) dalle ore 10 alle ore 13.

Lo spettacolo andrà in scena nel rispetto delle disposizioni governative in materia di sicurezza sanitaria che sono o saranno previste al momento dello svolgimento del festival.

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