Spettacolo rappresentato presso il
Teatro Testori di Forlì
“Le parole di Dante suonano ancora prima di farsi capire. Non hanno bisogno del suono della voce, né, tantomeno, di un violoncello. Ogni suono che le accompagna è perdente, perché sui versi di Dante, non si possono scrivere partiture. Eppure tra la voce e Dante si crea, sempre, uno spazio. Lì, allora, abbiamo deciso di fare esercizio per mettere alla prova il violoncello e la voce umana. Per trasformarli. Uno dopo l’altro, i canti, li attraverseremo tutti e passo dopo passo saranno la nostra scuola. Ci occorre tempo”. (Chiara Guidi)
Esercizi per voce e violoncello sulla Divina Commedia, un lungo titolo, a significare l’approccio sobrio e infinito dell’esercizio, dello stare attorno a un oggetto così sfaccettato e millesimale di una mappa immensa. La circolarità come pratica della conoscenza e dell’avvicinamento, nella consapevolezza che il circolo non ha termine e dunque spinge a ricompiere il giro della conoscenza. La essenzialità scenografica dello spettacolo serve a rendere gigantesca la voce. Le parole di Dante si stagliano in una perfetta auto-sufficienza, e il loro scaturire dallo sfondo porta alla luce la prerogativa della poesia di accomunare.
Fascia d’età: dai 14 anni