ALESSANDRO BERTI / CASAVUOTA

Negri senza memoria

bugie bianche capitolo secondo

di e con Alessandro Berti

cura Gaia Raffiotta

foto Daniela Neri

produzione Casavuota
con il sostegno di Sciaranuova Festival

Un racconto-concerto, con un repertorio musicale che va dai canti di emigrazione italiana a Frank Sinatra, sul rapporto fra italo e afroamericani, fatto di ipocrisie e sostegno reciproco, diffidenza e attrazione.

“Italians are niggaz with short memories”, dichiara il rapper nero Chuck Nice nel 2002, gli italiani sono “negri dalla memoria corta”, scatenando le polemiche delle associazioni italoamericane. Ma sono giustificate queste proteste? Non è forse vero che per decenni i nostri emigranti occuparono un

posto di mezzo tra neri e bianchi, assieme ai latinos e ai cinesi? Lo spettacolo ripercorre una parte di questa storia: dalle alleanze tra contadini siciliani e figli di schiavi neri in Lousiana alle influenze paradossali dell’antropologia positivista sulle leggi americane di classificazione etnica, dai linciaggi di lavoratori italiani alla solidarietà con gli afroamericani da parte di piccoli circoli anarchici, dal pugno di ferro razzista del poliziotto-sindaco Frank Rizzo ai tentativi di costruire un liceo interrazziale a New York da parte dell’educatore Covello, fino a Frank Sinatra, che si trovò più volte a dovere affrontare la questione pubblicamente e in un caso, misconosciuto ma illuminante, raccontato nello spettacolo, a non sapere bene come venirne fuori.

Negri senza memoria è un monologo vertiginoso, pieno di canzoni, di notizie, di storie, un lavoro che si insinua con cocciuta disinvoltura dentro un enorme materiale storiografico, interpretandolo e facendo venire alla luce sfumature inedite. Senza sguardo pregiudiziale, continuamente ribadendo la complessità della materia e la difficoltà di giudicarla, il lavoro illumina però alcune questioni ritornanti, nel rapporto tra italo e afro-americani: la volontà dei nostri di non schierarsi troppo apertamente, un contrasto tra solidarietà privata e indifferenza pubblica, la paura di perdere i privilegi derivanti dal colore. Questioni attualissime anche oggi, con l’Italia diventata terra di immigrazione,

una terra che fatica a ricordare i milioni di italiani nel mondo, partiti su transatlantici strapieni a cercare fortuna, e che hanno fatto, oltre alla propria, la fortuna del paese d’arrivo. 

venerdì 29 Settembre 2023 ore 20:30

Lo spettacolo è aperto gratuitamente al pubblico (salvo disponibilità).

È obbligatoria la prenotazione telefonica al numero 0543 26355, dal martedì al venerdì dalle ore 11 alle ore 13.

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