Spettacolo rappresentato presso il
Teatro Masini di Faenza
Tutti o quasi conosciamo la storia di Raperonzolo.
Della bambina portata via da una maga ai suoi genitori in cambio di una manciata di raperonzoli. E da lei costretta a vivere in una torre. In questa rilettura, si immagina che la storia sia andata persa, e che le sorelline Anna e Dorotea, ultime discendenti della famiglia dei Grimm, abbiano il compito di ricostruirla, o piuttosto reinventarla, mettendosi in contatto con i loro avi, e grazie agli stimoli che ricevono da una sorta di montagna incantata fatta di corde rosse, e situata in un luogo magico.
Il desiderio di raccontare di nuovo Raperonzolo, nasce da una serie di necessità interiori. Mi piacerebbe raccontare una fiaba conosciuta dai bimbi, soprattutto per il Film della Disney, ma con lo sguardo di un possibile reale contemporaneo, dove non esistono buoni e cattivi ma solo esseri umani, che dentro di loro contengono il bene e il male. Alla luce di questo punto di vista, al centro del racconto è il rapporto tra Raperonzolo e la Maga; non un rapporto tra una giovane innocente e una vecchia cattivona, ma a tutti gli effetti un rapporto tra una figlia e una madre, con tutto ciò che comporta. Mi piacerebbe inoltre, attraverso il rapporto delle due sorelline Grimm chiamate a reinventare la storia, raccontare che la creazione può nascere solo da un confronto fra posizioni diverse, ma unite da una volontà comune. E certo, anche da una buona dose di fantasia.
Fascia d’età: dai 6 anni