PRIMA NAZIONALE
Lo spettacolo andrà in scena al
Teatro Il Piccolo di Forlì
Un’altra Iliade è un racconto obliquo sulla guerra. Le battaglie, gli scontri, gli epici duelli, la caduta, l’oblio, le macerie, le mura distrutte, la fuga, la dispersione, la necessità di raccontare.
L’Iliade, l’Odissea, la guerra di Troia, Achille, Ettore, Ulisse… Tutto questo visto di spalle, dai margini, dagli ultimi. Due personaggi, due dimensioni, due altezze. Due linguaggi e due tempi distinti. Una vedetta troiana condannata a vivere, condannata a ricordare.
Un greco fuori dal coro. Cantore disilluso tra le pieghe del potere. Cinico e tragicomico. Un po’ Iago un po’ buffone. Un’altra Iliade. Altra, perché altro è il punto di vista. Altra, perché è necessario raccontarla ancora questa storia.
Un’altra Iliade è fondamentalmente questo: un incontro, l’unico sguardo incrociato dei due personaggi al culmine della storia. Quello che poteva essere e non è stato.
Da questo contrappunto la storia si dipana, con voci alterne, e non tralascia niente. Il riso e il pianto. La luce e il buio. L’orrore e la pietà. E tutto scorre, il ritmo è incalzante, nessun respiro in più del necessario. Nessuna concessione alla retorica. La storia vive e si alimenta dentro al cerchio del racconto. Affronta anche la fascinazione della narrazione epica, la straripante bellezza delle schiere armate, delle navi che oscurano il mare, delle insegne colorate, non ne nega l’essenza, la potenza dell’immagine, ma l’attraversa per andare oltre, e il senso che ne scaturisce è nuovo. Un’amara vertigine, “un dolore bianco”.
Ci aiuta in questo una scelta di campo. Nella narrazione della grande battaglia, le definizioni di parte scompaiono. Non ci sono più Achei né Troiani. La paura, il dolore, il sangue, gli occhi e le mani si mescolano e non hanno colore, si declinano in atti precisi raccontati dall’interno, come in un lungo piano sequenza, e quello che resta è solo… “polvere nell’aria”.