Il grande imperatore della Cina scopre che la meraviglia più invidiata al mondo è il canto di un usignolo che vive nel suo immenso giardino reale. Quando finalmente ascolta quel canto, si commuove di tanta bellezza e fa rinchiudere l’usignolo nel suo palazzo reale, così da poterlo ascoltare a suo piacere. Un giorno, però, gli viene offerto in omaggio un uccellino meccanico capace di cantare a comando con perfezione inaudita. Il nuovo arrivo soppianta l’usignolo che vola via, senza fare più ritorno. L’uccellino meccanico, con la sua ripetuta perfezione, non riesce però a colmare la nostalgia dell’imperatore per l’usignolo. Il grande Imperatore si ammala così di una tristezza inguaribile che lo porta sul punto di morire, quando improvvisamente l’usignolo torna a fargli vista cantando per lui da una finestra. L’imperatore ritrova in quel canto e in quel gesto di sincera amicizia il gusto per la vita e per una bellezza autentica.
Tematiche principali
La trama delicata della fiaba di Andersen traccia percorsi tematici di sorprendente attualità, come il rapporto tra reale e virtuale, naturalezza e artificio. Lo spettacolo vuole essere una riflessione sulla forza dell’esperienza diretta, del contatto e dell’incontro nei rapporti tra persone e cose e, per analogia, sul mistero e la forza del teatro e della musica eseguita e fruita dal vivo, forza data dalla fisicità dei gesti, dei suoni, della voce e del canto. L’usignolo che dà il titolo al racconto è paradigma di natura e bellezza, di meraviglia e di vitalità: quel che rende prezioso e commovente il canto dell’usignolo è che è autentico perché è presente e vivo, come lo sono i sentimenti; il canto dell’usignolo è un ideale di espressione vera, libera e vitale. Una bellezza che non si oppone ad altre meraviglie, neanche a quella tecnologica dell’uccellino meccanico. L’autenticità del canto e dell’amicizia si nutre di presenza e ciò mette in campo un altro elemento imprescindibile: la libertà. L’usignolo, proprio perché vero e vivo, non si presta ad essere collezionato come le altre innumerevoli meraviglie del palazzo dell’Imperatore. È un genere di bellezza che non prevedere il possesso e la costrizione.