Menzione speciale della Giuria di Festebà 2024
Bella, bellissima!
Non è bello ció che è bello,
ma è bello ciò che piace.
Un giorno, da qualche parte,nasce una Strega.
In poco tempo impara a fare tutte le cose che fanno le streghe: fa incantesimi, sa volaresu una scopa, ride e spaventa tutti, anche i bambini.Per il suo compleanno,riceve un invito da Orco:un appuntamentoa mezzanotte,al chiaro di luna.
Lui la trova bella, bellissima.Nella notte Strega s’incammina e sulla via incontraalcuni abitanti delboscoche non la pensano come Orco: ognuno di loro, infatti,crede che Strega debba usare la magia per esserepiù bella.Lei ascolta i loro consigli e cambia il suo aspetto. Così diversa, Orco non la riconosce.
Lui cerca Strega, quella “con i capelli arruffati, il naso importante e che veste sempre di scuro”. Con un’ultima magia, Strega,tornaad essere quel che eraeinvita Orco a una cena speciale.
Che cosa è la bellezza, oggi?
Chi lo decide? È per tutte e tutti la stessa?
Quale punto di vista abita? Da che parte si guarda per vederla?
Queste sono solo alcune delle domande da cui si origina l’urgenza di trattare questo tema, un tema sempre attuale che riguarda tutte e tutti e che ci spinge a tornare là, alle origini del non giudizio, quello che i bambini e le bambine naturalmente praticano ogni giorno.
Desideriamo ricordarci come si fa e chiedere loro di non perdere questa straordinaria capacità, propria dell’infanzia. Desideriamo che possano sentirsi al sicuro dentro i loro panni, che non vogliano vestirne altri per piacere a una società che le/li vorrebbe tutte uguali. Desideriamo che possano sentirsi sempre liberi e libere di scegliere e che non sia il giudizio altrui a spingerl* a cambiare. E vorremmo farlo con una giusta dose di ironia e cinismo, utilizzando metafore che appartengono al loro mondo: tutte e tutti conoscono Strega e Orco e, per tutte e tutti, Strega e Orco sono naturalmente brutti e anche un po’ cattivi.
Ma noi, con che occhi li guardiamo? Con quale sguardo?
Bella, bellissima! è uno spettacolo in cui il teatro di figura presta il suo saper essere linguaggio magico alla drammaturgia delle immagini; vuole giocare con la meraviglia e prendersi gioco dell’incanto. Vuole far ridere a crepapelle e accompagnare all’uscita con tenerezza; vuole lasciare un senso piccolo, piccolissimo anche, ma prezioso, un ricordo palpabile misto al fumo del calderone di una Strega bella, anzi, bellissima.
Età consigliata: dai 3 anni
Teatro di figura e d’immagini
Durata: 50′ circa