Una casa nel bosco, una famiglia in difficoltà.
Due bambini, soli, di fronte alla durezza del mondo ed al buio del bosco sono i protagonisti di questa fiaba classica, antica, antichissima ma sempre urgente da raccontare, da vivere e da affrontare.
Perché ci può accadere di perderci nel bosco? Perché le persone più care, di cui più ci fidiamo possono arrivare ad abbandonarci? Perché possiamo fare pessimi incontri e andare incontro a gravi pericoli quando siamo soli e lontani da casa? E come fare per affrontare le più grandi paure che si annidano nel profondo del nostro cuore?
Hansel e Gretel vengono abbandonati a se stessi nel folto di un bosco scuro e pericoloso e non arriverà una fata buona o un oggetto magico a salvarli, devono cavarsela da soli. Ma soli non sono veramente: sono insieme, si stringono la mano, si aiutano, si fanno coraggio… e coraggiosamente andranno incontro al loro destino…
Il nuovo lavoro che vede la sinergia fra Il Baule Volante ed Accademia Perduta/Romagna Teatri, prosegue e conclude la trilogia della narrazione iniziata, nel 2002, con Il tenace soldatino di stagno e altre storie e proseguita, nel 2005, con La Bella e la Bestia, e sempre per la regia di Roberto Anglisani, il maggior narratore italiano di teatro per ragazzi che, nella tessitura e nell’invenzione della narrazione a due voci, ha trovato un mezzo espressivo nuovo, efficace e coinvolgente.
Da questi presupposti si origina quindi una trama intensa, densa di significati e di atmosfere, che tentano di svelare il senso recondito degli eventi e dei sentimenti, con gli strumenti della parola e del movimento.
Hansel e Gretel si avvale, infatti, in primo luogo, delle metodologie dell’oralità e del raccontare, con l’effetto di giungere al cuore dello spettatore in maniera diretta ed intensa.
Ma la peculiarità di questa tecnica di narrazione a due voci (se si trattasse di un canto, si potrebbe dire a canone) è costituita dal fondersi e dal sovrapporsi della parola con il movimento del corpo nello spazio, movimenti dall’inattesa eloquenza che completano ed approfondiscono le percezioni del pubblico, nel tentativo di carpire i significati più reconditi della storia, avvalendosi di oggetti e costumi minimalisti che lasciano, appunto, alla voce ed al movimento l’incarico di richiamare alla mente pensieri ed emozioni forti.
Teatro d’attore, narrazione
Età consigliata: 6 – 10 anni
Durata: 50 minuti