“C’era una volta un tempo strano, dove la luna non esisteva ancora.
Un tempo dove neanche il tempo faceva il tempo.
La notte era buia, non c’erano neanche stelle.
C’erano solo insegne luminose, lampioni, e poco altro di più.
In quel tempo senza luna, il mare era piatto, non c’erano onde né maree,
gli uomini lavoravano tutto il giorno, e la sera non facevano mai le serenate d’amore.
E i lupi? I lupi erano…. erano…. erano….”
Questa storia è accaduta nel Paese dei Noncontenti, in un tempo in cui la luna non esisteva ancora.
La notte era sempre buia, e gli abitanti non erano mai contenti…
Nel Paese dei Noncontenti sono tanti e anche di più.
Lì tutto fila liscio, perché ci sono regole chiare, e un Sindaco che le fa rispettare. Ma un giorno accade qualcosa di strano, che rompe tutto quello che sembrava calmo e perfetto. Un giorno Rosaluna, inizia a fare qualcosa che nessuno aveva mai fatto. Qualcosa di proibito: inizia a cantare! E se tutti iniziassero a farlo?
E se la gente prendesse esempio da lei? Cosa accadrebbe alla calma del Paese? Rosaluna improvvisamente diventa ingombrante, disturbante. Diversa da tutti gli altri.
Ma le sue note che nessuno vuole sono come miele per i lupi della foresta.
E se Rosaluna attirasse anche i lupi? E se un giorno tutti i lupi per ascoltarla arrivassero in Paese?
Che cosa succederà? Cosa accadrà a Rosaluna?
Forse per saperlo basta alzare gli occhi e seguire un piccolo ululato.
E poi guardare quella luce grande, che qualche sera si fa piena e illumina il cielo e anche tutto quello che sotto c’è. E che illumina anche noi, con le nostre paure, i nostri sogni e i nostri segreti.
“Tutti chiusero gli occhi nell’attimo esatto in cui sparì,
altri giurarono e spergiurarono di non essere mai stati lì”
(F. De Gregori, La donna cannone)
Lo spettacolo
Lo spettacolo racconta la storia di Rosaluna, abitante del Paese dei Noncontenti, che un giorno inizia a cantare, e viola una regola imposta dal Sindaco, e poi ancora e ancora, fino a ritrovarsi dall’altra parte, dove “non ci si va”. E in questo andare, compie un viaggio Rosaluna, per poi infine brillare in un mondo nuovo, in un modo nuovo. Come luna.
Attraverso i corpi degli attori e l’uso delle maschere e del pupazzo mosso a vista, lo spettacolo vuole stimolare l’immaginario dei piccolissimi esplorando i temi della paura, del coraggio e della libertà. Libertà di essere se stessi, autori della propria vita, parte attiva del mondo.
Le musiche originali si intrecciano alla tessitura drammaturgica, portando avanti la storia di chi non teme di essere quello che è. Di chi va oltre. Oltre le aspettative, la realtà, il quotidiano.
La storia di Rosaluna, una piccola grande donna, capace di superare i confini di quello che c’è già.
Capace di andare oltre i Noncontenti. Illuminando un po’ le loro paure e anche le loro vite.
Uno spettacolo di piccole e grandi luci. Di mille fuochi.
La storia di una vita. Che si compie.
La storia di chi ha il coraggio di essere com’è.
“La luna è lì apposta, scompare e ricompare proprio perché se ci fosse sempre sarebbe banale. Funziona come il desiderio, che implica il cercar le stelle proprio quando non ci sono o si teme siano nascoste da qualche parte dell’universo. Funzione come speranza, che permette di andare oltre ciò che già c’è di costruire e costruirsi” (P. Crepet)
Abbiamo scelto questa storia per parlare all’infanzia, per poter dire ai piccoli e ai loro grandi di non farsi bastare nulla, di non arroccarsi, di non chiudere la porta di casa e non rimanere immobili dentro ai propri confini. Dentro al proprio villaggio. Ma di andare oltre, alla ricerca di qualcosa di nuovo. Di scegliere e di crearsi il mondo proprio.
Cercatevi le vostre stelle. E prendetevi la luna. Ognuno la sua ovviamente.
Età: 3 – 8 anni
Teatro d’attore e di figura
Durata: 50′