C’era una volta, nella lontana Cina, un vecchio imperatore che non sapeva a chi lasciare il trono perché non aveva eredi. Decise allora di dare un semino ad ogni bambino dell’impero: “il bambino che, dopo aver coltivato il suo semino, porterà il fiore più bello, diventerà il nuovo imperatore”.
Li era un bambino che viveva in un paesino di campagna, bravissimo a coltivare i fiori. Così anche lui partecipò al concorso ma, quando venne il momento di mostrare il suo fiore all’imperatore, Li si ritrovò con un vaso ancora vuoto, mentre gli altri bambini si presentarono con dei fiori fantastici…
Lo spettacolo trae spunto da una leggenda che la compagnia Teatro Perdavvero ha deciso di tradurre per il palcoscenico perché è un inno alla sincerità e all’onestà.
Si scoprirà infatti che Li, il protagonista, è stato l’unico bambino sincero, perché tutti i semi che l’imperatore aveva distribuito erano stati cotti e quindi non potevano germinare nessun fiore.
Gli altri bambini avevano mentito, portando all’imperatore dei fiori che non erano realmente cresciuti dal seme che avevano ricevuto. E la sincerità, almeno nelle favole, viene premiata dal vecchio imperatore che decide di lasciare il suo trono a Li, piccolo grande maestro di onestà, che d’ora in poi tutti chiameranno “L’imperatore sincero”.