Claudio Casadio, Loredana Giordano, Valentina Carli, Leone Tarchiani

Gli Innamorati

di Carlo Goldoni

con Claudio Casadio, Loredana Giordano, Valentina Carli, Leone Tarchiani, Maria Lauria, Lorenzo Carpinelli, Damiano Spitaleri, Alberto Gandolfo

scene e costumi Guido Fiorato
musiche Paolo Coletta
assistente scene e costumi Anna Varaldo

adattamento e regia ROBERTO VALERIO

produzione Accademia Perduta/Romagna Teatri,
La Contrada Teatro Stabile di Trieste, La Pirandelliana

Specchiatevi, o giovani, in questi Innamorati ch’io vi presento;
ridete di loro, e non fate che si abbia a rider di voi.

Così Carlo Goldoni introduce la sua commedia al lettore, e in questa breve frase c’è davvero tutto il succo dell’opera. Due giovani innamorati (Eugenia e Fulgenzio) ci mostrano come un amore dolce, limpido e senza inganni si possa trasformare senza alcun motivo in folle gelosia: da qui nascono una serie di ripicche, furibonde liti, alternate a dolci riappacificazioni e languidi desideri.

Esiste un tema più universale e contemporaneo di questo?
Chi di noi non ha sofferto, penato per amore rendendosi anche ridicolo agli occhi degli altri? 
Quale altro sentimento scuote e dilania le nostre anime quanto l’amore folle?

Diventa allora necessario rimettere in scena questo capolavoro goldoniano che ci rammenta quanto ancora oggi ci sia di sciocco, buffo, nei nostri comportamenti durante un innamoramento; ma anche quanto si possa essere fragili, indifesi e alla mercè delle onde del cuore.

Goldoni non si accontenta di raccontare in modo semplice la vicenda, al contrario ci presenta una magnifica galleria di personaggi intorno ai due giovani amanti che consigliano, rimproverano, ingarbugliano ancor di più la vicenda. Il campione assoluto nel creare scompiglio e nel creare strade drammaturgiche aggrovigliate, è Fabrizio (lo zio di Eugenia), magnifica maschera di chiacchierone, bonario bugiardo che esalta e magnifica tutte le persone che lo circondano provocando ilarità degli altri personaggi e di riflesso del pubblico.

Con una scenografia contemporanea e costumi moderni, nasce uno spettacolo asciutto, diretto, senza fronzoli, che mescola leggerezza, risate, momenti di grande commedia a cupe atmosfere per poter rappresentar un amore più violento di tutti gli altri; uno spettacolo in cui trionfa il Teatro e la magnifica macchina teatrale inventata dal più grande drammaturgo italiano, capace con un testo scritto nel 1759, di parlare ancora oggi alle persone sedute in platea. (Roberto Valerio)

venerdì 23 Gennaio 2026 ore 21:00
sabato 24 Gennaio 2026 ore 21:00
domenica 25 Gennaio 2026 ore 16:00

I SETTORE: 30 €

II SETTORE: 28 €

Prevendita: sabato 13 settembre dalle ore 10 alle ore 18 (orario continuato) e da martedì 16 settembre dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 16 alle ore 18 (dal martedì al sabato – festivi esclusi).
Nei giorni di spettacolo la Biglietteria del Teatro apre un’ora prima dell’inizio della rappresentazione.

Prenotazioni telefoniche (0543 26355): da martedì 16 settembre dalle ore 11 alle ore 13 e dalle ore 16 alle ore 18 (dal martedì al sabato – festivi esclusi).

Biglietti online (Vivaticket): da domenica 14 settembre.

Diritto di prevendita: 1 €. Tale diritto decade a partire da 1 ora prima dell’inizio delle rappresentazioni.
Per gli acquisti online sarà applicata una maggiorazione da parte del fornitore del servizio (Vivaticket).

I Settore: file 1-17 di Platea; II Settore: file 18-25 di Platea e Galleria.

Servizio di Cambio Turno per Abbonati Prosa: 3 €.
Si effettua fino al giorno antecedente le date degli spettacoli chiamando dalle ore 11 alle ore 13 e dalle ore 16 alle ore 18 la biglietteria del Teatro (tel. 0543 26355).

Forme di pagamento: si accettano pagamenti in contanti ma si predilige la modalità elettronica e contactless (Bancomat, Satispay, PayPal).

Avvertenze generali: la Direzione del Teatro si riserva di apportare modifiche che cause di forza maggiore imporranno. Le date degli spettacoli sono definitive al momento dell’uscita di questo programma salvo variazioni non dovute alla volontà della Direzione stessa: in tal caso ne verrà data comunicazione riportando le correzioni in forma telematica o a mezzo stampa (oltre che nelle bacheche del Teatro).

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