“In principio non c’era… niente
Ma proprio niente, niente
Solo una pagina bianca
Un grande foglio vuoto…”
La scena si presenta come un immenso foglio bianco: privo di colori, segni, errori, semplicemente vuoto e silenzioso. Ma all’improvviso due buffi personaggi fanno il loro ingresso: Una e Altro.
Sono alcuni dei Disegnatori di Tutte le Cose che, attraverso l’immaginazione, le matite, le idee e a tanti materiali diversi, danno vita al mondo.
Perché tutto si può creare, tutto si può inventare, basta un’idea, o anche un semplice puntino, uno sbaglio, uno sbaffo.
Una e Altro decidono di inventare gli insetti: insetti nuovi, insetti già conosciuti ma modificati, insetti che possono volare, strisciare, illuminarsi, trasformarsi; per poi decidere di colorarli con tutti i colori e le sfumature delle emozioni.
E in fine, un po’ per magia, un po’ grazie al gioco, daranno vita alle farfalle, anzi alle Farfollie…perché…
“… le Farfollie non si afferrano
Vanno lasciate libere di volare
Di sfarfallare
Leggere come la luce del sole
Come frammenti di arcobaleno
Come la matita che scorre sul foglio
Senza sapere dove andrà.”
SCHEDA DIDATTICA
L’obiettivo di Farfollie vorrebbe essere quello di illustrare le infinite potenzialità dell’immaginazione e della creazione, in qualunque forma esse si manifestino.
Ciò che ci ha spinto ad immaginare questo spettacolo è stato il desiderio di trasmettere ai bambini e alle bambine il concetto che non esistono idee giuste o sbagliate, non esistono errori “di immaginazione”, non c’è modo di sbagliare: tutto ciò che si inventa e che si immagina è potenzialmente e creativamente giusto e perfetto.
Un tema centrale dello spettacolo è il diritto di ogni individuo, indipendentemente da chi sia, di creare liberamente con la propria fantasia, senza limiti o barriere. Per questo motivo, i protagonisti sono chiamati semplicemente Una e Altro.
La voce narrante introduce lo spettacolo invitando i piccoli spettatori ad apprezzare il silenzio, ad ascoltarlo con le orecchie e con gli occhi, per concentrarsi e scoprire la bellezza dei propri pensieri.
Successivamente, la narrazione guida il pubblico e i personaggi nella scoperta del movimento, delle forme, dei punti di partenza, dei colori, degli “scarabocchi”, del cominciare e poi tornare indietro, e perché no, anche del concedersi il permesso di “sbagliare”.
Il narratore scandisce il tempo del racconto con domande che aiutano a stimolare l’immaginazione del bambino e della bambina: come nasce un’idea? Come si trasforma un’idea? Come può essere migliorata? Come può diventare realtà? Tuttavia, il traguardo di “Farfollie” non è la concretizzazione delle idee, ma il percorso dell’immaginazione stessa, di come un’idea astratta può diventare materia.
L’uso di oggetti materici (carta di ogni genere, legno, plastica riciclata, corde, video proiezioni, colori, tessuti) è un espediente teatrale per poter rendere reali le idee di Una e Altro che, non arriveranno ad inventare le farfalle, bensì le Far-follie, a rimarcare il concetto che non c’è errore, non c’è sbaglio, non c’è limite alla creatività, e che da una pagina bianca può nascere qualunque follia.
All’interno del racconto non mancano le emozioni legate all’atto creativo: gioia, euforia, incanto, ma anche frustrazione, disillusione, tristezza, fastidio, rabbia, punti fondamentali della storia.
Farfollie è uno spettacolo che domanda senza dare risposte
È uno spettacolo che speriamo incuriosisca e che stimoli
È uno spettacolo che desidera lasciare volare la fantasia