Giuseppe Tantillo - Valentina Carli

Bianco

uno spettacolo della compagnia bestfriend_teatro

testo e regia Giuseppe Tantillo
con Valentina Carli e Giuseppe Tantillo

scenografia Antonio Panzuto
costumi Alessandro Lai

produzione Binario Vivo Teatro Nuovo, Accademia Perduta Romagna Teatri, Teatri Molisani

Mia e Lucio si conoscono un pomeriggio nel reparto di oncologia dell’ospedale locale.
Hanno rispettivamente 37 e 40 anni. E se non fosse che sono entrambi terrorizzati dall’idea di morire, si accorgerebbero subito che non si tratta di un incontro qualunque.
Ma come si fa a riconoscere la vita mentre si sta guardando in faccia la morte? Ed è possibile immaginare
un futuro se non si è sicuri di avercelo?
È più o meno da qui che Bianco parte per raccontare l’incontro tra due anime che, per potersi afferrare, devono prima di tutto riuscire a restare attaccate ai propri corpi.

LA MELANINA COME CLESSIDRA DELLA DURATA DELLA VITA _
Note a margine

Col passare degli anni, quando il tempo davanti appare sempre meno e i capelli pian piano si imbiancano, si tende a guardare al passato, rifugiandosi proustianamente nei ricordi, alla ricerca di un tempo perduto che, col pensiero e la tinta per capelli, ci si illude di poter ritrovare. È questo il modo in cui funzionano più meno tutti gli esseri umani, almeno quelli che hanno la fortuna di invecchiare.
Ma se in età giovanile ci si trova davanti a una diagnosi spaventosa, allora tutto cambia. E la vita si trasforma in una disperata ricerca del tempo futuro, un tempo sconosciuto e attraente, dalle tinte forti, al quale è impossibile pensare di rinunciare. E a quel punto persino la vecchiaia viene idealizzata. Che poi in
fondo, a pensarci bene, la durata della vita è appena sufficiente ad elaborare l’idea della morte. E la vecchiaia, da molti, vista come un’ingiusta punizione, è in realtà una fedele alleata, che col suo carico di bruttezza e sofferenza, ci aiuta a separarci dalle gioie e dalla bellezza per renderci più sopportabile la fine.

Bianco affronta dunque il tema del tempo e di come la malattia ne modifichi la percezione.
E lo fa con un tono leggero, l’unico adatto ad affrontare certi argomenti.
Si tratta quindi di una commedia che, come tutte le opere che non si prefiggono come fine unico il puro
intrattenimento, cerca (invano) di trovare un senso alla nostra presenza su questo pianeta.

giovedì 6 Marzo 2025 ore 21:00

POSTO UNICO: 10 €

BIGLIETTI DA SABATO 7 SETTEMBRE!
Prevendite diurne
presso la biglietteria del Teatro Diego Fabbri (Corso Diaz 38/1) dal martedì al sabato dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 16 alle ore 18 (festivi esclusi).
Prenotazioni telefoniche (0543 26355) negli stessi giorni dalle ore 11 alle ore 13 e dalle ore 16 alle ore 18.

Sui biglietti acquistati o prenotati telefonicamente in prevendita sarà applicato un ddp di 1 €.
Sui biglietti acquistati online sarà applicata una maggiorazione da parte del fornitore del servizio (Vivaticket).

Biglietteria serale, nella sera di spettacolo presso Teatro Piccolo a partire dalle ore 20 (tel. 0543 64300).

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