Granny e Lupo è uno spettacolo che sviluppa il percorso di Danilo Conti e Antonella Piroli sui miti e sulle paure e in particolare sull’archetipo del famigerato LUPO.
Dal lupo dei tre porcellini a quello dei sette capretti, passando per quello di Cappuccetto Rosso – che terminano le loro ferali esistenze in modo truce e senza redenzione – arriviamo a questo lupo: lupo archetipico, lupo prepotente e bellicoso ma soprattutto lupo affamato e, un po’, anche, lupo sfortunato.
Dopo tante generazioni di storie mozzafiato e creature spaventate e perseguitate, conclude la tetralogia questo pastiche di 3 famosissime storie di lupi il cui protagonista è maldestro e tirannico ma anche insicuro e un po’ fifone – come tutti i prepotenti – e, infine, sorprenderà tutti compiendo – a sorpresa o forse per errore – persino una buona azione! E Granny? Chi è la misteriosa coprotagonista di questo racconto?
La trama
Lupo è un grande ammiratore del suo antenato, il lupo di Cappuccetto Rosso, e sogna di emularne le favolose imprese. Oggi, però, Lupo sta per avere una notte molto movimentata a causa della sua famelica fame: la vita non è più così facile come ai tempi di quell’ingenua nonnina! In compagnia di Volpe, Lupo ne combina tante, ma, a causa della sua ingordigia, viene scoperto e più volte malmenato. Infine, Volpe lo abbandona nel buio del bosco proprio mentre scoppia una tempesta. L’oscurità è impenetrabile e Lupo si rifugia in una capanna abbandonata nella quale ha trovato rifugio anche un Capretto. I due non riescono a vedersi a causa della fitta oscurità e sia Lupo che Capretto credono di avere a che fare con un proprio simile; così trascorrono la notte di temporale conversando e facendo amicizia.
Quando finisce il maltempo, ma ancora l’oscurità è fitta, Lupo e Capretto si salutano con l’impegno di ritrovarsi in futuro. Ma l’alba è ancora lontana e la famelica fame di Lupo non è ancora placata. Ah, cosa avrebbe fatto il suo eroico avo? Anche senza una bambina, Lupo si accontenterebbe di “papparsi” una nonnina… Così il nostro eroe vaga per il bosco in cerca di cibo finché giunge ad una casetta dove è sicuro di trovare qualcosa da mettere sotto i denti. È la casetta di Granny, che altri non è se non la nonna di Cappuccetto Rosso, ma la casetta è vuota, perché naturalmente Granny è già stata mangiata dall’illustre antenato, quindi Lupo si dedica a rovistare. Trova qualcosa da mettere sotto i denti e infine decide di trascorrere lì il resto della notte; un lettino è pronto, la casetta sembra accogliente…ma non tutto è come sembra, la casetta non è vuota… in realtà il fantasma di Granny abita ancora quel luogo, anzi, ne è prigioniero e appare in sogno ai malcapitati visitatori…
Granny e Lupo è uno spettacolo pieno di ritmo e buon umore, senza dimenticare un tocco di poesia. Le musiche e le luci sono semplici ma raffinate, le scenografie, lineari ed efficaci, sono popolate di pupazzi buffi, di pupazzi “fantasmatici”, di trovate di animazione originali e sorprendenti e soprattutto dalla coinvolgente verve attoriale di Danilo Conti.